L’utilizzo delle varie piattaforme online per le videoconferenze ha permesso a molti pazienti di proseguire il rapporto di cura con lo psicoterapeuta durante i periodi di isolamento sociale causati dalla emergenza sanitaria del Covid-19.
Da diversi anni i colloqui online sono utilizzati sia come opportunità per avvicinare la professione alla comunità degli utenti del web, sia come contesto di lavoro in alcune particolari o contingenti situazioni di vita dei pazienti.
Le linee guida del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi sulla “Digitalizzazione della professione e dell’intervento psicologico mediato dal web” raccolgono dati e informazioni sull’evoluzione degli strumenti, le criticità, le potenzialità ed i principi etici a cui deve riferirsi, l’analisi delle ricerche, degli studi e delle pubblicazioni della comunità scientifica nazionale e internazionale.
Il documento rimanda al rispetto dei principi etici e delle norme del Codice deontologico degli Psicologi, alla responsabilità professionale nella valutazione dell’adeguatezza dell’intervento per ogni singolo caso, alle competenze professionali possedute e a quelle più specificatamente tecnologiche, agli aspetti legali, alla riservatezza, al consenso da parte del paziente ed alla gestione della crisi.
L’uso delle sedute online richiama a nuove e precise responsabilità professionali e la contingenza di questo periodo ed il dovere di essere presenti e non sospendere alcuni trattamenti in corso ha trasformato, come si usa dire, necessità in virtù. La natura sanitaria della professione dello psicologo tuttavia consente la possibilità, ove se ne ravvisi il carattere di urgenza e necessità e nel rispetto di tutte le pratiche di sanificazione degli ambienti e di utilizzo dei dispositivi di protezione, di continuare a svolgere le sedute in presenza.
Personalmente ho continuato a vedere alcuni pazienti in studio per la particolarità del momento e del percorso in atto. Con altri pazienti è stata concordata la sospensione del percorso per il tempo della durata del lock down e alcuni hanno utilizzato la pausa come elaborazione di una possibile conclusione della relazione terapeutica. Per altri continuare invece le sedute on line ha aumentato la consapevolezza delle proprie risorse di fronte al timore del cambiamento, quello reale dell’emergenza sanitaria ma anche quello del faticoso lavoro sulle proprie resistenze, potendo contare sulla costanza della relazione terapeutica. Sappiamo quanta attenzione deve essere data alle dinamiche transferali in prossimità delle sospensioni temporanee, anche se concordate e decise all’inizio del trattamento, ed è importante l’ascolto e l’elaborazione dei sentimenti che insorgono e le accompagnano.
In questo periodo di diffusione dell’infezione da Covid-19 l’interruzione della relazione psicoterapeutica richiede una valutazione ancora più attenta per i vissuti ed i timori angosciosi legati alla pandemia. Proseguire il lavoro con le sedute online deve essere dunque oggetto di una analisi ed una legittimazione attenta.
Il setting, costituito sia dall’atteggiamento e dall’attitudine del terapeuta che dagli elementi temporali, spaziali e organizzativi che regolano le sedute, definisce il contenitore dell’azione di cura e ne rappresenta anche uno degli strumenti essenziali. Il rispetto o meno del setting, le variazioni richieste o causate, interrogano sempre, il paziente e il terapeuta, circa la propria posizione nei confronti del lavoro che si sta svolgendo, ciascuno per il proprio ruolo. Trasferire le sedute online comporta una scomparsa di elementi reali (la compresenza e vicinanza fisica, l’ambiente condiviso che contiene il suono della voce ed il silenzio, il campo visivo ristretto dell’inquadratura, ecc) e contemporaneamente un ingresso nella scena di nuovi elementi del reale (l’utilizzo di apparecchiature e tecnologie informatiche, ciò che si vede degli ambienti da cui l’altro si collega, eventuali problemi di linea, ecc).
L’altro appare come immagine e voce riprodotta, lo schermo è il simbolo della presenza dell’altro e in questo gioco tra reale e immaginario la relazione di cura, per proseguire in maniera efficace, deve necessariamente potersi affidare, trovare uno spazio ed un contenitore soprattutto nel setting mentale interno, organizzato e bene interiorizzato dello psicoterapeuta.
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